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Occhio a quello che c’è in giro

Care amiche e cari amici buon giorno, dopo le modifiche all’Allegato 26 del D.Lgs. n.259 del 2003 introdotte lo scorso anno, il tentativo di richiedere un Contributo per ogni ripetitore autorizzato alle Associazioni stralciato solo grazie all’impegno di tutti i radioamatori, “ci risiamo”. Questa volta, è una Circolare a “prendere la scena”, quella del 16 maggio 2022 con cui l’Amministrazione Centrale detterebbe le “nuove linee guida” agli Ispettorati Territoriali per il rilascio delle Autorizzazioni per l’installazione dei ripetitori. Nonostante non sia una Legge, (ci vogliono i numeri in Parlamento per quello), siamo ugualmente molto preoccupati per le maligne e maldestre forzature giuridiche in esso contenute; ma andiamo per gradi cercando di capire perché ed a chi gioverebbe tutto questo. Che il Ministero abbia preso di mira i ripetitori delle Associazioni dei Radioamatori, è ormai cosa acclarata, chi siano i mandanti di queste operazioni non posso dirvelo per ovvi motivi, ma un consiglio mi permetto di darvelo: “facciamoci alcune domande e troveremo le risposte”. La prima vi sembrerà banale, ma vi assicuro, non lo è: se reiterato, questo stato di cose a chi gioverebbe? L’obbligo di shiftare i nuovi ripetitori UHF esclusivamente a + 1. 6 MHZ quale scenario aprirebbe? Perché e soprattutto a chi gioverebbe tutelare oltre la Legge vigente la porzione di banda assegnata al Servizio satellitare per evitare ad essa le interferenze che invece sono presenti nel resto delle frequenze a noi assegnate? Dal momento che i ripetitori con shift a +5 MHZ sono stati regolarmente autorizzati dal Ministero, chi pagherebbe alle Associazioni ed ai singoli radioamatori l’eventuale costo per la migrazione al “nuovo shift”? Accenno per i meno avvezzi che una cosa è pulire il rientro di un segnale proveniente da + 5 MHZ, un’altra è pulirlo da 1.6 MHZ; date un occhiata in giro e vedete quanto costano entrambe le tipologie di filtri in cavità. Il Ministero, nella Circolare, da un lato fa riferimento al Piano Nazionale di Ripartizione delle Frequenze, (Legge vigente), dall’altra però, allega pedissequamente il Band Plan IARU che scarica direttamente dal Sito ufficiale che teoricamente dovrebbe servire agli Ispettorati Territoriali per “orientarsi” nel loro lavoro. Se ciò si concretizzasse, ci troveremmo dinanzi ad un Atto sconsiderato che vedrebbe gli Ispettorati Territoriali, probabilmente a loro insaputa, complici di violazioni alle Leggi dello Stato con la conseguenza di denunce a loro carico da parte dei radioamatori e delle Associazioni eventualmente danneggiate. Vi sembra normale che il Ministero, pur con la cautela del caso, utilizzi la tabella presa dal sito del radioamatore iz8wnh per la divulgazione dei dati sui ripetitori italiani? Intendiamoci, il lavoro di questo e di altri colleghi radioamatori, è assolutamente meritorio e degno di considerazione, tuttavia negli Atti ufficiali, il Ministero non può che affidarsi a dati propri. Prima di concludere, vorrei sommessamente ricordarvi che il “partito” della IARU, dei protettori del servizio satellitare ad ogni costo ed i “padrini del casino attuale”, li conosco benissimo, PERCHÉ PURTROPPO PER LORO, DURANTE LA STESURA DELLA PRIMA VERSIONE DELL’ALLEGATO 26 DEL D.LGS. N. 259 DEL 2003, IO A QUEL TAVOLO, C’ERO E LORO LO SANNO; meditate gente, meditate.

Giuseppe Voci
Presidente Onorario dell’associazione Onda Telematica


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