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Il Tempo e l’Uomo

{jathumbnail off}Introduzione
Quante volte guardiamo l’orologio nel corso del giorno? Frasi come: il tempo sfugge; il tempo è breve; non ho tempo; non arrivo in tempo; non faccio in tempo…ci affliggono quotidianamente a causa della vita frenetica a cui siamo rassegnati a vivere.

A volte si ha l’impressione che, quel misuratore del tempo, chiamato orologio, giri molto più in fretta condizionandoci la giornata, rendendoci nervosi nel traffico stradale, nelle stazioni ferroviarie in attesa di un treno in ritardo, in un aereoporto aspettando un aereo che ci sembra non arrivi mai! Ed invece le lancette del nostro orologio girano regolarmente, scandendo il tempo, sincronizzato sul movimento di rotazione della Terra e sul moto apparente del Sole. Una macchina perfetta per misurare il tempo!
Ma ora entriamo nell’argomento.
In modo davvero semplice, la capacità di misurare il tempo ci è stata data dal Sole, osservando il variare delle ombre proiettate sul terreno durante il suo moto apparente sulla volta celeste. Dunque l’ombra, il suo spostamento di ora in ora, di giorno in giorno, nel corso dell’anno, racchiudevano questo importante segreto che l’uomo scopri in tempi antichissimi. Un “gioco di ombre”, scandito dai cicli solari, dal sorgere e dal tramontare del Sole, dall’alternarsi delle stagioni; molto importante per il ritmo biologico anche dell’Homo Sapiens per individuare la metà giornata per il pranzo, al ritorno della caccia, osservando attentamente la sua ombra corta proiettata sul terreno quando il Sole era all’Azimut (la massima altezza del Sole nel corso della giornata).


Nacque così il primo Quadrante Solare, dove lo stesso uomo fungeva da Gnomone (lo Gnomone è l’asta di ferro posta al centro del quadrante solare che, proiettando la sua ombra, indica le ore del giorno man mano che il Sole compie la sua orbita sulla volta celeste. I quadranti solari si possono ammirare come motivo decorativo sulle facciate delle chiese e su importanti edifici d’epoca). Tuttavia, l’Homo Sapiens non tardò ad accorgersi che, nel corso del tempo, l’ombra priettata sul terreno a mezzogiorno non era sempre della stessa lunghezza (l’anno solare non era stato ancora inventato) perchè osservò che, per molti giorni, quell’ombra continuava ad accorciarsi, fino a fermarsi quando la temperatura era calda e andava in giro a torso nudo (Solstizio d’estate) e riprendere per riallungarsi e fermarsi nuovamente quando la temperatura era fredda ed andava in giro coperto da pelli di animali (Solstizio d’inverno). Così come si rese conto che, in determinati periodi, la sfera luminosa, che noi oggi chiamiamo Sole, si alzava prima da dietro i monti e si abbassava con più ritardo dietro i monti; quindi più ore di luce e meno ore di buio, ovvero: il Solstizio di Primavera; mentre in altri periodi avveniva l’incontrario, cioè il Solstizio d’ Inverno.

Grazie a queste semplici osservazioni fu determinante per l’uomo antico capire il meccanismo delle ombre, utile a determinare i momenti della sua giornata e nel quale si racchiude il segreto dei moti orbitali della Terra. Oggi, l’Homo Tecnologicus conosce bene questi eventi che gli permettono di calcolarne esattamente la Longitudine Eclittica, la data, l’ora ed i minuti che, per il 2013 sono i seguenti:

  • Equinozio di Primavera, il 20 Marzo 2013 alle ore 11 e 02 minuti U.T.;
  • Solstizio d’Estate, il 21 Giugno 2013 alle ore 05 e 4 minuti U.T.;
  • Equinozio d’Autunno, il 22 Settembre 2013 alle ore 20 e 44 minuti U.T.;
  • Solstizio d’ Inverno, il 21 Dicembre 2013 alle ore 17 e 11 minuti U.T..

A tal proposito va aggiunto che gli Equinozi ed i Solstizi si verificano quando la Longitudine Eclittica apparente del Sole è un multiplo di 90°; per cui avremo l’Equinozio di Primavera quando la Longitudine Eclittica è di 0°; il Solstizio d’Estate quando è di 90°; l’Equinozio di Autunno quando è di 180°; ed il Solstizio d’Inverno quando è di 270°. E non è tutto, in quanto è riuscito anche a calcolare con estrema precisione l’ellisi dell’orbita terrestre intorno al Sole: il Perielio e L’Afelio, cioè rispettivamente i momenti il cui la Terra è più vicina e più lontana dal Sole. Qui di seguito sono riportati i giorni ed i tempi, espressi in U.T. (Universal Time) in cui si verificheranno questi eventi nel corso del 2013:

  • Perielio, 02 Gennaio 2013, h. 04:00 distanza Terra-Sole Km. 147.098.090;
  • Afelio, 05 Luglio 2013, h. 15:00 distanza Terra-Sole Km. 152.097.355.

Osservando questi fenomeni, nell’XI sec. a.C. gli astronomi cinesi determinarono l’inclinazione del piano orbitale del Sole, rispetto al piano dell’orbita terrestre con la misura di 23°e 54′ molto vicina a quella calcolata oggi che è di 23°e 30′. Mentre in Egitto il sorgere del Sole e della stella Sirio preannunciava la data dell’inondazione periodica del Nilo e, quindi, i preparativi per la semina sul terreno fertile perchè inondato. Un appuntamento importante con il tempo, ben conosciuto dal popolo egizio che rappresentava l’inizio di un un “nuovo anno”, fino al prossimo sorgere eliaco di Sirio. Ebbene si capisce che è stata ed è ancora una necessità importante della vita umana conoscere il tempo, scomponendolo in anni, mesi, giorni, ore, minuti e suoi sottomultipli. Per questo motivo furoni realizzati i monoliti, le steli, gli obelischi d’Egitto, Nubia, Etiopia; ma anche i monumenti preistorici per la misurazione del tempo dell’Inghilterra e del Nord Europa, fino alla misurazione del tempo con l’impiego di strumenti al cesio ed atomici. Ma la misura del tempo, attraverso il quadrante solare, era già noto ai Caldei della Mesopotamia, ai Babilonesi, agli Egiziani, ed in quest’altra parte del mondo era noto anche agli Incas e Aztechi precolombiani. Oggi, con la marcia degli orologi è possibile misurare la distanza di un oggetto celeste dalla Terra (Tecnica della Fotometria Astronomica, la quale si occupa proprio dell’analisi della quantità, del colore e della variazioni della luce stellare in funzione del tempo). Si consideri che l’immagine del Sole impiega 8 minuti per raggiungere la Terra, viaggiando per 150 milioni di Km (la distanza Terra-Sole), alla velocità della luce di 300.000 Km/s; per cui se il Sole si dovesse spegnere di colpo, noi vedremmo ancora le immagini di 8 minuti prima! Ed ecco che con questa regola di misurazione possiamo calcolare anche gli oggetti del Cielo Profondo, distanti milioni di anni luce, fino a risalire all’evento progenitore: il Big Bang, avvenuto circa 14.miliardi di anni fa, utilizzando il calcolo esponenziale di . Ancora oggi radioamatori e SWL si sintonizzano sulla frequenza di 77.5 MHz per ascoltare i segnali della stazione campione di tempo e frequenza DCF 77 che trasmette da Mainflingen-Germania, la quale attreverso gli impulsi radio, sincronizza gli orologi radiocontrollati sull’ora esatta. E, sono molti i radioamatori e gli SWL a ricordare il glorioso I.B.F. dell’Istituto Elettronico Nazionale Galileo Ferrarias di Torino che trasmetteva segnali campione di tempo e frequenza a 5000 MHz, utili a ricalibrare i marker dei vecchi ricetrasmettitori. Per Sant’Agostono il tempo era un problema inispiegabile perchè, a chi gli domandava che cosa fosse, lui rispondeva: …io so che cosa è il tempo, ma quando me lo chiedono non so spiegarlo…! Bene, l’articolo è finito ed io mi fermo qui; ma il Tempo continuerà a scorrere anche dopo che lo abbiate letto!

di IK0ELN Giovanni Lorusso

 

 

 

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